venerdì 23 dicembre 2011

Radiohead - TKOL RMX 1234567 (Recensione)

Radiohead - TKOL RMX 1234567Correva l'anno 2000 quando la nostra cara band dell'Oxforshire segnò la storia con il doppio album Kid A/Amnesiac. Con questa insolita raccolta di 30 tracce i Radiohead aprirono al mondo le porte dell'innovazione e della sperimentazione musicale, segnando definitivamente il passaggio da una sonorità più melodica ad una più puramente elettronica e sperimentale, in quello che si può definire un contesto musicale globale.
Da sempre precursori e progenitori di nuove influenze musicali, i Radiohead rappresentano in maniera assoluta la figura di perfetti musicisti contemporanei, sempre attenti e plasmabili verso le nuove influenze sonore, in un retroscena musicale esageratamente variegato e in sempre più rapida evoluzione.

Con l'uscita di "The king of limbs", loro ultimo lavoro ufficiale, si può notare come le precedenti collaborazione di Thom Yorke (Burial, Flying Lotus, Four Tet, Caribou, Modeselektor) siano state decisive per portare un ulteriore cambiamento nelle sonorità dei Radiohead, che abbandonando quasi completamente melodie chitarristiche, si sono proposti con un album insolito, incentrato decisamente sulla sperimentazione ritmica e sull'utilizzo di molteplici effetti. Altra cosa che ci risulta evidente è anche il numero ridotto di tracce nell'album, solamente otto. Tutto ciò ci ha lasciato sperare che si potesse ripresentare una strategia analoga a quella di Kid A/Amnesiac, ossia di un ipotizzabile "The king of limbs part two". Chi di noi non ci ha fantasticato un po su, canticchiando le strofe finali di Separator "If you think this is over, then you're wrong.", ultima traccia dell'album.

Così, l'11 ottobre 2011 viene rilasciato TKOL 1234567, che non è propriamente una seconda parte di The king of limbs, ma una doppia raccolta di remix delle otto tracce dell'album. Questa raccolta, come il nome lascia intendere, viene rilasciata in 7 EP, tra il 4 luglio e il 10 ottobre, e vede la partecipazione degli artisti più interessanti del panorama elettronico/underground attuale.
Dà il via a questa maratona sonora lunga cento minuti Caribou -da cui la band ha preso l'idea di questa raccolta (vedere Swim Remixes)- che ad un ritmo subdolamente sincopato , spezzato da campioni vocali, incastra arpeggi e synth con il suo inconfondibile stile, siglando sicuramente una delle tracce più caratteristiche della scaletta. Seguono Jaques Green, campione del voice-sampling, che ridipinge lotus flower in un ritmo 2-step molto passionale, e Nathan Fake che quasi riesce nella mossa azzardata di vestire "Morning Mr Magpie" di una ritmica decisamente techno.
Doppia personalità e quindi doppio lavoro, è quello che Mark Pritchard aka Harmonic 313 applica in "Bloom". Prima con una dubstep vibrante, con sonorità che oscillano tra Fever Ray e Autechre, poi con una violenta marcia dal basso martellante, che mette in risalto le inclinazioni Wonky/Glith-hop del genietto di casa Warp.
A ridare luce all'atmosfera è Lone, dopo averci già sorpreso con l'album "Lemurian", ci getta in una 2-step molto emotiva, divisa da una pausa fluida e ricostituente, che ci fa riprendere un pò di fiato prima di essere stravolti da "Morning Mr Magpie" di Pearson Sound aka Ramadanman, tanto intensa quanto genialmente semplice, una traccia completamente stravolta dall'originale, costruita su di una struttura che rimbalza tra techno e break-grime. Conclude la prima parte di TKOL "Separator", rivisitata dal talento innato di Four Tet. Quest'ultimo, scompone una traccia già essenzialmente perfetta al minimo comune denominatore della purezza, lasciando intatta l'atmosfera originale senza sovraccaricarla, facendoci partecipi di una danza … tra Eros e Thanatos (lascio a voi l'ardua scelta dell'aggettivo).
Ad aprire il lato B sono Thriller Houseghost, che dona una veste techno a "Give up the ghost", e Illum Sphere, considerato dalla Hyperdub e dalla Warp uno dei più talentuosi producer inglesi, che affina perfettamente le strofe vocali di Thom con una ritmica Glith-Hop molto sincopata, che mantiene alta l'intensità della traccia senza contaminarne l'armonia. Proseguono l'onda Shed, con una techno viscerale, pulita e curata nei suoni, e Brokenchord in una dubstep che rievoca un James Blake più dark.
Con già alle spalle una collaborazione con Caribou, Altrice, utilizzando samples provenienti da ogni traccia di The king of limbs, sviluppa una ritmica downtempo, dall'alba malinconica di una Trip-Hop dei Portished, ad un tramonto ambient.
Prossima all'overdose è "Bloom" di Blawan. Questo ragazzo di 23 anni, già collaboratore di Aphex Twin e U-ziq, non nuovo a sonorità consistenti ed incentrate sull'utilizzo del basso, ci violenta con una cassa ridondante che aiuta a creare un armonia dark perfetta per un dancefloor in stile Berghain. Restiamo quindi a Berlino, a casa dei Modeselektor, urlando tra la folla che si agita per la futura hit (segnatevelo, io ve l'ho detto) "Good evening Mrs Magpie", dalla caratteristica pronuncia german-techno.
Tj Hertz continua a sviluppare il suo progetto Objekt, catapultandoci in una convulsa unione di garage, 3-step ed acid-wonk, che spiana la strada alle ultime tracce: dei Mount Kimbie con l'aggiunta post-dubstep in "Bloom" di Jamie xx, Anstam con la sua sconnessa e indefinibile versione di "Separator" e SBTRKT che con una "Lotus Flower" UK garage, chiude il sipario.
Ogni artista ha collaborato alla realizzazione dei remix secondo le proprie peculiarità, lasciando sempre trasparire il proprio stile compositivo. Siamo stati spettatori di una trasformazione sovversiva delle tracce di "The king of limbs", alcune vittime di una completa trasformazione, altre semplicemente reinterpretate.

Come ha precisato lo stesso Thom Yorke in una recente intervista, l'idea di questa raccolta è nata dal bisogno di sperimentare al di la delle loro tracce, di vedere come sarebbero mutate per mano degli artisti che li stavano influenzando.
Non avranno forse soddisfatto le aspettative dei loro ascoltatori realizzando una vera e propria seconda parte dell'album, ma quello che è certo, è che i Radiohead hanno qui realizzato ciò che in "The King of limbs" non hanno potuto fare.


Voto: ◆◆◆◇◇
Label: Xl Recordings


3 comments:

Anonimo ha detto...

Kid A e Amnesiac son due album separati comunque..

Anonimo ha detto...

doppio album? ma non è vero!!!! il resto che hai scritto sarà vero?

Alessandro Rocco ha detto...

Si, sono due album separati. Ma ad ogni modo Amnesiac è stato registrato nelle stesse sessioni che hanno prodotto Kid A, ed è stato rilasciato solo 8 mesi dopo. Nonostante siano separati, sono due album che sono sempre stati associati.
Per quanto riguarda il resto, mi sono documentato ed ho riportato le cose che ritenevo più interessanti. Non avrei motivo di scrivere cazzate.

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