giovedì 22 dicembre 2011

Train To Roots – Breathin’ Faya (Recensione)

Train To Roots – Breathin’ Faya Sardegna chiama Jamaica nel sacro rispetto dei ruoli d’interscambio primari che solo la musica e la cultura può dare e ricevere, e la Jamaica dei sardi Train To Roots e molto più vicina di quello che si si potrebbe pensare, ad un tiro “in levare” per essere contemporanei in questo contesto e Breathin’ Paya - ultimo lavoro del combo – può fregiarsi di suonare “il periodo dorato odierno” del reggae degli anni zero “Shame”, “Faya”, di quelle vibrations calde e fumate che fanno estate e fresco sudore lungo tutto l’anno, ma non solo, il disco non rinuncia certamente ad innestare, ad intrecciare nella tracklist sfumature vintage e mood roots , quel move-it viscerale ed estasiato che aiuta a ritrovarsi più in un realismo tangibile che sprofondati tra le vaporizzazioni accelerate dell’incoscienza.

Dodici tracce, tra vecchi successi e nuove emozioni, che rimandano direttamente al ballabile, al lasciarsi condurre corpo e spirito nella dolce frenesia corporale di melodie carribean e dancehall, dodici sentieri che rintracciano anche memorie “Our love” , “Bad moneypulation” che viaggiano rimettendo radici nel sottogenere del reggae più morbido e soul, quello fiorito in Inghilterra tra fine ’70 ed inizio ’80; restando sulla pista da ballo o sulla spiaggia accesa di falò arriva la radiofonicita hit-wonder di “Il più bel sogno”, il caracollare sballato di “Walk” e la simpatia di sentire cantare in inglese, italiano e sardo stretto che questo ottetto sonico gestisce con innata prestanza. Tra passato, presente e futuro, i TTR dopo tre anni di stasi ripartono subito a velocità doppia, esponendosi in continuazione ad un successo che non li ha mai abbandonati e che seguita a sorridere dietro le quinte di questa Jamaica “fuori continente” che non ha fiacche di sorta, anzi continua a mordere compiaciuta la sua forza di lasciarsi dietro tutte le macchinazioni oscure che arredano i nostri nervi, nell’eterno coolness che si porta in dote come baciata da un qualcosa si superiore.

Gran rientro sonoro per i nostri sardi dreadlockkati nel cuore e nello spirito, un disco imperdibile per riddim-men impenitenti e giovani in calo zuccherino di new vibes, dub, rocksteady, umanità e drum & bass che, una volta saziati del suo pieno energetico, grideranno: imperdibile!

Voto: ◆◆◆
Label: One Step Records



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