mercoledì 8 febbraio 2012

Errors - Have some Faith in Magic (Recensione)

Errors - Have some Faith in MagicPotrebbe essere un buon lavoro, ma nettamente inferiore alla loro storia musicale, umana e “calligrafica”; gli Errors provano ad invertire la marcia sonora del loro operato in questo terzo disco uscito da poco sul mercato, “Have some faith in magic”, disco dove le sonorità post-rock di sempre sono relegate in cantucci miopi mentre un sinfonico quanto freddissimo glo-sinth si fa avanti circondato da nebulose, tecnicismi e sottili spifferi progressive che su i due piedi abbisognano di ripetuti ascolti prima che possano bypassare un minimo interesse.
Dunque un sinth-pop d’ambiente che strizza l’occhietto a certe debolezze guarnite di chillout, fantasie immaginarie che sembrano uscite dalle sperimentazioni pindariche di Chaz Bundik alias Toro Y Moi, dalle pareti di casa Karpak passando per le elucubrazioni misticheggianti di Memory Cassette o di Ernest Green alias Washed Out, per non parlare del viaggio psich-cosmico che s’intraprende una volta assorbite le istanze fumiganti della band di Glasgow; ma anche un disco di debolezza se preso con la forza di trovarci dentro quella propulsione altolocata prettamente Error, debolezza non nella struttura ariosa e sconfinata delle dieci tracce, ma per un sentore di “già sentito” che s’incolla all’orecchio con insistenza.
Se piace il canto “monacale” alla Cocteau Twins “Black media”, il sincrono pop di stampo Animal Collective “Holus-bolus”, “Magna Encarta”, la nebbia fitta dei concittadini Glasvegas “The knock” o i vuoti d’aria compensativi di un sogno a mezzo termine “Cloud chamber” avrete in questo disco la chiave di lettura della nuova intraprendente idea che gli Errors hanno fatta loro, cioè quello di svoltare uno stilema che oramai poteva sembrare liso e consunto, se invece avete delle titubanze su tutto il registrato e volete andarci con i piedi di piombo origliate “Barton spring” e proprio da lì la vostra decisione prenderà gambe proprie in avanti nella scoperta oppure, sempre da lì ve la darete a gambe levate in cerca di un bel disco di Neon Indian per rifarvi la bocca.


Voto: ◆◆◆◇
Lbel: Rock Action Records

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