Torna a scorticare la pelle il combo ternano dei L’Alba Di Nuovo, una vera scossa elettrica che ha come epicentro la destabilizzante Bay Area Californiana del punk HC melodico con gli apici dell’OI e della schiettezza espressiva, fradici di quell’urgenza sonica che fa scoppiare tutto, animi, teste fuse e coscienze sporche in un album nuovo di zecca, una scheggia che colpisce dove colpisce, che non da pace a complicità e dove anche tenersi alla larga non giova, ti raggiunge comunque.
“La nuova razza” è un contenitore nevrotico e giustiziero, pogo e scalmane da grandi occasioni e portatore di istanze sociali e urbane che lottano tra watt e cori accaniti, un disco, undici tracce - compresi lIntro e l’Outro - cha trasmettono carica e voglia di spaccare tutto, una giovane forma di ribellione già molto apprezzata in un “passato vicino” per la precisione compatta in cui detonano il loro essere musicisti, artisti senza compromessi che cronacano puntualmente quello che non va e quello che dovrebbe essere, piccoli grandi “esaltati” che incendiano al loro passaggio coni e membrane dei woofer.
E anche questa volta le cose non sono andate differentemente, propongono un grido di battaglia che sobilla letteralmente la sensibilità di orde di ascoltatori, quella tradizione a sconquassare il silenzio dell’essere qualunque, quella virtù che spara proiettili sonori e parole taglienti verso il silenzio, i silenzi che attanagliano l’aria che ci circonda, forti delle loro spinte propulsive che spaziano dai Good Riddance, Rise Again passando per gli Ignite, tutte band “poco raccomandabili” per benpensanti e falsi ladri di poteri; una stupenda minaccia elettrica che incede e che inquieta di verità “Il tempo”, che scatena la rabbia sugli interrogativi della storia “La nuova razza”, la voglia di pensare fitto “Il mattino” , la disillusione al quadrato “Virus” e poi se volete non definirlo un album che non le manda a dire, premete il repeat e sintonizzatevi con più attenzione.
L’Alba Di Nuovo è di nuovo in giro per far tremare l’ascolto, una delizia prepotente e liberatoria che – oltre a mostrare la forza della ragione – sbatte sul muso di tanti un talento davvero luminoso. Ed è solo l’inizio…
Voto: ◆◆◆◆◇
Label: GB Sound Records 2012
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