Qualche mese fa un anonimo commentatore del mondo youtubiano definì l’ultimo singolo degli Amor Fou quale l’incontro tra Battiato e gli M83; mi riservo la possibilità di reiterare la sua singolare definizione dicendo che il lavoro d’esordio del compositore e cantante Dario Margeli ‘Testa’ rappresenta di conseguenza l’incontro tra Battiato e gli Eiffel 65 (condito con una flemmaticità tutta alla Renato Zero). Il che non comporta necessariamente lo storcere il naso, bensì si risolve in un’opera unica nel suo genere – di certo unica nel panorama musicale italiano.
Margeli è il fautore di un sincretismo ameno, fatto di
spezzoni-segmenti di frasi ricordi o mormorii dell’inconscio riadattati in
musica in un vortice che poco invidia ad un flusso di coscienza joyciano. Il richiamo
a Battiato è fortissimo, in primis nel suo riferirsi a spietati padroni ( ricordandoci la mano di Franco), o nel passare da una lingua all’altra, inglese
come spagnolo (Nada Tiene Tanta
Importancia è la versione catalana di Niente Importa Tanto); non copia però la
costruzione ardita e sempre ben riuscita del maestro, ma concentra forti
immagini in elaborazioni brevi e d’impatto. Il tutto, poi, immerso in una buona
soluzione al sintetizzatore – e proponendo il remix di BitBear per ben tre
singoli.
Che sia il nuovo Battiato o meno, l’opera prima di Margeli,
che già girava per il web attraverso i suoi singoli, parla una lingua tutta sua
(anche grammaticalmente, a volte). Il suo è il lamento dell’uomo schiavo
della routine del lavoro ripetitivo, re iterativo nelle sue attività servili e
prettamente burocratiche. Un tran tran che da’ vita ad un canto solitario che
ha sede nell’inconscio, quello di una mente repressa ma lucida nella sua
repressione tanto quanto una vittima del sistema Orwelliana. Se Buongiorno Fino
A Quando Servo è un lampante estratto della quotidianità avvilente dell’impiegato
ordinario, Somebody Pull Me Up potrebbe benissimo essere l’inno dal sapore
vagamente spartachiano del sabato sera dance ( specialmente nella versione
remixata, poi ). “Che orrore venire a chiederti le ferie a te figlio di
uomini influenti è il grido di battaglia del mondo lavorativo delle scrivanie e
dei pc roventi". Un disco da ascoltare, infine, anche solo per comprendere che
qualcosa di pregnante (o anche solo disturbante dei nostri bei pensieri della
sera) c’è, ed esiste, ed è forte. E non è la semplice sgrammaticatura dei
versi.
Voto: ◆◆◆◇◇
Label: Autoprodotto
Voto: ◆◆◆◇◇
Label: Autoprodotto
4 comments:
Spero che voi che avete scritto questo post perdiate il lavoro e siate dimenticati insieme a questa immondizia musicale (cit.)
Imparasse l'italiano questo analfabeta prima di cacare dalla bocca
Grazie per questa recensione ... Buon lavoro!
come detto dai miei illustri colleghi è solo merda.
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