mercoledì 11 luglio 2012

El Matador Alegre - S/T (Recensione)

Disco veramente strano questo di El Matador Alegre, un percorso che si agita e mette in agitazione sebbene la calma sia la prerogativa impregnante, un insieme di significati e supremazie poetiche affumicate al fuoco di una esistenzialità non nascosta, tracce che sospirano, languono e riflettono quel senso espanso di - sostanzialmente – solitudine ed affanno dentro, ma che si snodano con lo strascico della bellezza nebbiosa, zigrinata.


Cantautorato, elettronica, loop concupiscenti ed elaborazioni minimaliste che vanno delicatamente ad intasare la coclea con i loro rivoli rarefatti, senza clamore amplificato ma che fanno comunque una sublime pressione che imprigiona testa-cuore e stomaco, atmosfere che l’artista EMA manipola col potere dell’illusione e della limpidità esecutiva; dodici tracce che – da come è dato leggere sul bugiardino – traggono spunto dalla scena grunge dei Novanta Seattleiani, ma onestamente non credo che il lancinante olimpo di quegli anni si possa riscontrare in questa tracklist, magari per l’ossessione o il delirio di qualche passaggio “You’re the sea I’m in”, nella espressività delirante di dolcezza “Moths” o nelle retrospettiche visioni in grigio di “Lemongrass”, per il resto è uno spettacolo uditivo che non tralascia nulla che possa essere deteriorato da un ascolto frettoloso o distratto, tantomeno la sua propulsiva attrazione a rimanere in circolo – dopo la sua oretta circa di vita sullo stereo – per molto altro tempo ancora.


L’artista oltre che ha “scandire” questi stati impalpabili sonori, diffonde intorno anche una forte percezione di landscapes immaginari che sviluppano retrovie oniriche che sono anche il fondamento di un non convenzionale chillout mnemonico, ci sono punte in questo disco che se si incanalano le melodie di “July”, l’elettricità domata di “New year” o la sobillazione istintiva che vibra dentro “One day left”, se ne esce con l’anima riclicata, pronta a riprendersi un corpo che – per tutta la durata di questa eccellenza sonora – non vuole rientrare affatto.


Grande roba da casa Cabezon!


Voto:  ◆◆◆
Label: Cabezon 2012


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