I californiani Crocodiles, Charles Rowell e Brandon Welchez appunto abbracciano le timbriche pop lo-fi e le mescolano con quelle belle volumetrie da vinile, dieci tracce che ascoltate più di una volta si vestono di panni più inglesi che americani, melodie e riff che esercitano la forza propedeutica di una certa spensieratezza, un groove che insiste molto su profumazioni vintage e su quelle tracciabilità Manchesteriane molto vicine alla sensibilità artistica beat o perlomeno proto-beatnik; quasi diviso in due parti virtuali potremmo dire, il disco è metà ballate elettriche, un hook che nessuno si lascerà sfuggire d’orecchio “No black clouds foe Dee Dee”, canzoncina friabilissima dedicata da Welchez al suo amore, Dee Dee Penny voce solista delle Dum Dum Girls, e una parte effervescente, preda euforica di ipnotismi psichedelici, insomma è un bel addentrarsi nei meandri del mondo dei “coccodrilli”, un mondo di iperbole vertiginose e rassicuranti slow.
Se ci fosse ancora bisogno di una conferma circa la crescita esponenziale di questo duo/band americana poco bisogna fare, basta solo fare un giretto nella scaletta e intercettare l’epica brezza Leedsiana che ciondola in “Electric death song”, il brivido libidinoso della bellissima ballata innamorata al cubo “Hung up on a flower”, farsi spingere dalla leggerezza brit (con tanto di campane in festa) che passa in “You are forgiven” e magari perdersi tra i giocosi deliri psich che fanno strobo-light accecanti e festaiole tra le tramature acide di “My surfing Lucifer”, poi il gioco è fatto, ed innamorarsi di queste chitarre licenziose, della baldanza delle pelli e delle stuzzicanti gradevolezze amplificate sarà facile e veloce come un fulmine.
Ancora non vi basta? Ascoltatelo a fondo altrimenti….. fatevene una ragione ma non versate facili lacrime, saranno solamente lacrime di coccodrillo.
Voto: ◆◆◆◆◇
Label: Souterrain Transmission / Sunnybit
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