sabato 5 gennaio 2013

Santo Barbaro - Navi (Recensione)

Sono al terzo disco ma li conoscono in pochi, troppo pochi. Ora sono in due, Pieralberto Valli (voce, chitarra, piano, basso, campioni) e Franco Naddei (synth e manipolazioni sonore) ad agitare le correnti emozionali di questo "Navi". Dai precedenti analogici sono passati a un presente fatto di elettronica soffusa e battiti che potremmo, per semplificare, definire trip hop, a sorreggere una forma di cantautorato moderna e attuale, emozionante e coinvolgente, attenta alle forme e ai modi della contemporaneità, senza per questo risultare di maniera o derivativo. Tutto ha un suo respiro e un suo battito (del cuore), tra frequenze basse, tastiere che si insinuano, archi che si inerpicano fluidi tra le sinapsi e la voce sospirata di Pier, che ricorda i Bachi da Pietra storici (di certo non quelli del nuovo "Quintale") o anche La Morte: insomma, il timbro vocale di Giovanni Succi che abbiamo imparato ad apprezzare negli anni, fin dai Madrigali Magri! Ma declinato a melodie e crescendo armonico-emotivi notevoli, mischiando sapientemente analogico e digitale, non suonando per nulla provinciale ma anzi al contrario rivaleggiando per arrangiamenti con blasonate produzioni estere (ok esageriamo e buttiamo li nomi a caso tipo James Blake, Stubborn Heart, Dntel) come anche rinnovando il verbo dei primi La Crus. Un progetto da continuare a tenere d'occhio e da andare ad ascoltare in giro se capita l'occasione, un gran bel disco da ascoltare e riascoltare.


Voto: ◆◆◆◆◇

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