venerdì 18 gennaio 2013

Veracrash - My Brother The Godhead (Recensione)

Questo secondo album della band milanese è stato prodotto da Niklas Kallgren dei Truckfighters in Svezia e si sente. La pacca è solida, massiccia e densa come dovrebbe suonare ogni album di stoner- rock. Si perchè qua si suona stoner rock, dilatato e massiccio, ma anche dinamicissimo e incalzante, che porta la mente direttamente agli anni novanta. La cosa non può fare che piacere visto come scorrono fluide e accattivanti le canzoni senza tentazioni troppo metal ma solo bei riffoni paludosi molto sludge e vocals che arrivano dall'oltretomba (unica eccezione la voce angelica di Maria Muotka che introduce con una melodia che sembra uscire da "Little Prayer" di Madonna, la possente "Allies From The Mirror Megaverse"). Sono state abbandonate le influenze alla Queens of the Stone Age del precedente "11:11" per un affondo più incisivo in ritmiche più sostenute e un ambientazione sonora più apocalittica e rocciosa. In ricordo dei Kyuss più invasivi ma anche di certo stoner d'annata targato Dozer o Natas per arrivare anche al maelstrom di Electric Wizard o all'immediatezza marcia dei primi Monster Magnet.

Voto: ◆◆◆
Label: Go Down Records



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