martedì 26 febbraio 2013

Front Line Assembly - Airmech (Recensione)

Il 2012 è l'anno dei grandi come dei piccoli ritorni, e non fanno eccezione i Front Line Assembly di Bill Leeb e Rhys Fulber, dopo l'ottima, ennesima prova di due anni fa, Improvised electronic device. I canadesi tornano a farsi sentire con un disco diverso, completamente strumentale, sotto molti aspetti legato ad alcune loro vecchie produzioni e più in particolare a side projects come i grandi Noise unit. Si potrebbe affermare, tra le tante opinioni, che si tratta di un lavoro Noise unit "semplificato", utilizzando la chiave di lettura del gruppo principale. Dopo molti anni Leeb torna a dedicarsi alla stesura di colonne sonore per i videogiochi, e questo è anche il caso di Airmech, videogioco indipendente la cui ambientazione ben si sposa con il messaggio e la poetica propria dei FLA, il rapporto dell'uomo con le macchine, la condizione cyberpunk. La musica? La musica cambia, in parte ma si apre a nuove manifestazioni, come ad esempio le inflessioni dubstep, presenti con dei wobble sapientemente dosati, mai casualmente, sempre allo scopo di raggiungere una evoluzione del genere elettronico piuttosto che dell'electro-industrial in senso stretto, un concetto di evoluzione sonora che sta alla base del discorso che Leeb affronta nelle interviste ma non solo, è qualcosa che inizia negli anni '80 e che attraversa tutte le fasi della musica post-industriale. E prosegue con questo lavoro così "anomalo" in questo periodo storico della loro carriera. Che però colpisce perchè se nei primi ascolti potrebbe far pensare ad un passo indietro, a posteriori indica che i FLA non si fermeranno nel loro discorso, tenendosi sempre al passo coi tempi nell'evoluzione della musica elettronica.

Voto: ◆◆◆
Label: Metropolis records

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