giovedì 6 giugno 2013

The Trick – S/t (Recensione)

È oramai quasi raro oltre il limite imbattersi in formazioni underground che abbiano cosi meravigliosamente spiccato il senso/gusto della melodia in campo rock come i napoletani The Trick, il perfetto balance sonoro tra anni Settanta (quelli del versante glammy) e la necessità se non l’urgenza della spinta contemporanea dell’esserci nell’oggi, un esordio omonimo che in parte eredita la grande utopia di quell’epoca dove evaporare psichedelia e chitarre arroventate dai rifferama a ragnatela era cosa di tutti i giorni.


Otto brani in scaletta, di cui uno in italiano e che vede la prestigiosa presenza del grande Vairetti degli OsannaNon capire”, una sfilza di denominatori rock che sono un piccolo trionfo di luci strobo e considerazioni eclettiche su cui una voce “cangiante” da il meglio di sé e con sapidità alle movenze e agli scenari che il disco disegna e contorce a piacimento; echi di Vanilla FudgeDon’t believe in me”, “Dinner of fools” e schizzi di paillettes Bolaniane “Thus spoke Zarathustra”, “On the Mouth” sono le ambasciate d’apertura di questo ottimo registrato, che da subito presenta carattere e coinvolgimento che imbizzarrisce e accarezza a secondo dell’umore elettrico che il quintetto campano intende manipolare.


L’ascolto viaggia molto bene, un moto assoluto sbalzato e con angoli, scosse, contemplazioni e un’aura di bellezza che esalta l’abbagliante sfarzo del “saperci fare alla grande”, un primo disco che già potrebbe influenzare altre band che fanno parte dell’astanteria del rock emergente, perché pieno di idee fantastiche, ere soniche d’oro e una serie di mani sante che sanno dove mettere pressione e leggerezza agli strumenti, dove agitarsi e stare calme; la sofferenza interpretativa alla Freddy Mercury che sale da “A great tale” e “Merry go around” fanno vivere e rivivere tante cose, forme d’amore resuscitate e fantasie da costruire, cuori da ricomporre e limiti da scorporare dall’animo se si ha la voglia di tornare all’inizio di questa storia elettrica, riportarsi alla terza canzone dell’inizio avventura “Ishmael”, oriente e Kula Shaker, da dove i The Trick ricominceranno a stupire e a fare a pezzi sistematicamente ogni dubbio sul loro fascino distorto e melodioso.


Voto: ◆◆◇◇
Label: Afrakà

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