Quale migliore occasione se non un giorno importante nella storia della cinematografia fantasy anni '80, il 9 giugno 2015, diventato celebre grazie a Ritorno al futuro, per ascoltare un album italiano pesantemente influenzato da suoni e atmosfere che ormai risalgono a trent'anni fa? Il nostalgico progetto Hey saturday sun, con VHS, ci fa viaggiare indietro nel tempo in un'epoca in cui la musica elettronica non aveva ancora pienamente conosciuto gli sviluppi danceable che la influenzeranno pesantemente tra la seconda metà degli anni '80 e i primi anni '90, e ci fa soprattutto viaggiare con la fantasia in anni in cui il terzo millennio era un'utopia, un sogno e, allo stesso tempo, qualcosa da temere.
Sembra quasi di riavvolgere una vecchia videocassetta di qualche film cult di quegli anni, tanto certe atmosfere non appartengono più a noi ascoltatori dell'intelligenza in musica, quali quelle presenti in particolar modo nella seconda parte dell'album: un esempio su tutti è il divertissement Punks vs Supercops, ma anche i brani più dritti e cantati rimandano chiaramente alle colonne sonore di un tempo, grazie all'emulazione del suono analogico, che di recente è stato riscoperto e oggi non fa più notizia.
Dieci brani che potrebbero tranquillamente formare una ideale colonna sonora di quegli anni, in cui, però, e questo è plausibile, è presente una neppur così lontana contaminazione con la musica elettronica che ora va per la maggiore: nella opener c'è spazio infatti per aperture ambient in mid tempo che non sembrano poi così lontane da quanto svolto in ambito witch house. Ancor più radicale in tal senso è l'esempio di Trespasser will be shot, in cui il confine con il genere prodotto da acts come Mater Suspiria Vision e Modern Witch diviene sempre più labile e la gioiosa atmosfera anni '80 viene rimpiazzata da sonorità lente, cupe e vagamente apocalittiche.
Analog6 (feat. Terence) è un mid tempo che recupera addirittura alcune idee vocali di OhGr, presentando il lato più serrato e, a suo modo, destabilizzante del progetto, lasciando da parte l'alone positivo dei brani che gli seguono. Da Wise, passando poi per episodi come VHS heroes, si torna a volare su lidi veloci e prettamente cinematografici, debitori della cinematografia fantasy del decennio, così come della musica prodotta.
Al termine della cassetta non si può non riavvolgere il nastro e farlo ripartire, come si sarebbe fatto con una VHS d'altri tempi, così come non si può negare come il progetto italiano si sia abbondantemente staccato dal suono indie italiano per esplorare nuove strade, già battute ma pur sempre interessanti ed in linea con quello che sta accadendo oggi nella musica elettronica.
VHS non è solo un disco che rappresenta un omaggio ad un'altra epoca, ma è una testimonianza di come vecchio e nuovo possano sapientemente entrare in contatto e dare vita ad una formula personale. L'augurio per il progetto è di proseguire su questa strada, cercando di trovare un approccio il meno possibile derivativo. Questo album è, tutto sommato, un buon inizio.
Voto: ◆◆◆◇◇
Label: Dreamingorilla records
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