giovedì 7 aprile 2011

Juda - Malelieve (Recensione)

Secondo disco per il trio milanese Juda. Malelieve è la giusta colonna sonora per descrivere le cinque fasi del dolore. Negazione, rabbia, contrattazione, depressione e infine accettazione. Una melodia della sofferenza contornata da liriche trascinanti, mai banali. Un album dai toni apocalittici, sentito e schietto come pochi, pesante come un macigno. Parole strazianti vengono sussurrate alle nostre coscienze. Un post rock alla Mogwai, che incontra il cantautorato italiano più struggente con brani antiradiofonici per durata, come è giusto che sia quando si sceglie di ispirarsi ad un genere che tende a superare imposizioni e tratti tipici della forma canzone rock classica. Giri di basso molto vicini ai Tool ma anche nella reiterazione ipnotica e trascendentale degli Om. L'introduzione di "Lontano dagli Occhi" rimanda a sensazioni ferali e oscure di brani come "Blow" dei Ghinzu. Con "Il Tuo Male" siamo nel pieno della fase della Negazione.


"Perderti...non hai motivo di perderti! Non hai ragione a cercare di perderti e trovi le scuse di illuderti di illudere tutto...di illuderti e perderti...Ma almeno chiediti se non è un'abitudine o se perdersi è solo un'altra scusa per non essere, per non esistere. O per fermarsi a piangere su quel tuo male lieve che è bellissimo e mi scava l'anima."

"Trema" che sfiora i contorni dello shoegaze nel sottofondo di suoni dilatati e pastosi, è un brano che dà sfoggio a melodie immense che lasciano trapelare un piccolo bagliore di speranza...

"Vorrei vivere lieto...e ridere di ogni mia malinconia. Di ogni realtà...Vorrei tra mille sorrisi averne uno mio e sentirmi ascoltatore di un povero cuore...Io sono io...io e nessun altro ad un passo da me ad urlare che io...io sono io...io e nessun altro !"



Con questa, dalla Rabbia si passa alla Contrattazione. "3c" vede la partecipazione alla voce di Laura Spada degli Psychovox e si appresta ad introdurre la traccia d'eccellenza di questo album. "Invasa da Umori a Distanza" (che ospita Xabier Iriondo al Taisho Koto) con i suoi dieci minuti, è l'emblema sonoro della band nella quale troviamo inseriti tutti gli stilemi tanto cari ai Juda e ricalcati in quest'opera. Con essa arriva la fase della Depressione, un testo viscerale e intenso.

"Assaggerò senza ordine ogni tua mania e la tua immobile soglia ingorda e livida di me, delle mie poesie, delle oscenità dette in questa camera che si piegherà su di noi ad umori lenti e instabili e maledirai le mie mani, le mie parole che troverai senza mai vederle..."

Infine l'Accettazione giunge con "Il Giorno più Lungo" dove "il tempo non dà tempo, non dà tregua, porta guerra".
A questo punto abbiamo preso coscienza del dolore, della perdita, elaborato il lutto e siamo pronti per andare avanti seppur ancora rabbiosi e tristi.

"Lascerò affondare le sue carni informi. Le lascerò a straziarmi e cederò ai lamenti e sarò vittima e immorale. Sarò sporco e sarò complice della mia distruzione...ed alzerò muri tra le mie paure e la mia razionalità...."

La gravità e tetraggine complessiva dell'opera, potrebbe far risultare, se non ben predisposti, l'ascolto difficile. La ripresentazione di poche idee sonore e la voce non valorizzata al massimo del cantante Marco, appaiono come gli unici limiti di questo lavoro. Ma va bene così. "Malelieve" è un album ben riuscito e con molto da trasmettere, permeato da uno spleen tipico del poeta disadattato. Abbandonati a noi stessi nel silenzio della fine, restiamo con la sensazione di essere usciti da un anfratto oscuro e tornati a veder le stelle...

Label: Il Verso del Cinghiale

Voto:◆◆◆◆◇

Questo disco è uscito a Febbraio 2010 ed è disponibile in Free Download sulla pagina Facebook della band assieme al lavoro precedente "Respiri e Sospiri". Come al solito vi esorto a scaricare...


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