venerdì 26 agosto 2011

Starframes - Ethereal Underground (Recensione)

Se c'è un disco che può giungere istantaneo, solare, ballabile e allo stesso tempo dagli spunti incredibili, è sicuramente Ethereal Underground, il secondo album dei napoletani Starframes. Il meglio del pop sixties che fa surf sulle coste californiane degli anni'70 mentre si viaggia nel deserto alle prese con le visoni provocate dal peyote. Seppur di sicura impronta brit, dalle origini traslucide beatlesiane di matrice lisergica alla Lucy in The SKy, fino ai confini peninsulari gallesi (Stereophonics), il quintetto non disdegna il rock d'oltreoceano alla Dream Syndacate in quelle incursioni più dilatate e spigolose, che donano al disco, un sound corposo e intelligente. Davvero mille spunti, dunque, nel presentarci un pop psichedelico finalmente degno di tale accezione. Tastiere e synth danno man forte e spingono in modo equilibrato la lisergia dispensata in modo mai ripetitivo e sempre dalle suggestioni gradevoli e ad alta digeribilità. Episodi mantrici come "Dance on The Greenwich Meridian", riportano alla mente le atmosfere di una Venus in Furs mentre i battiti rallentano e le fascinazioni sciamaniche vengono scansate dai movimenti più eterei come "La Mariee Etait En Noir" Il power pop di "It Moves Like The World Spins Around" o dell'adrenalinica "What i Was Made For", arricchisce le architetture soniche di un album maturato in virtù di passioni ben riversate in musica e per questo di sicuro impatto sensitivo. Non mi stupirei di vedere il singolo "Broody Soldier" nella top ten di qualche chart inglese. Le emozioni trascinanti e melense che troviamo in zona ballad con "Aurora Borealis", arrivano nell'elevare l'episodio più sensibile del disco ad uno degli attimi più riflessivi, mentre i momenti più uggiosi fanno capolino sul finale di "I'd Never Want You To Say Goodbye" pienamente rivolta in direzione Stereophonics.

Un disco stratificato nell'incombente messa a frutto di esperienze musicali sincere e autentiche, dai suoni luminosi, frizzanti, memorabili e, per questo, altamente godibili in qualsiasi contesto della giornata. Viva l'underground etereo e che possa brillare il tutto il suo splendore.

Label: Bulbartworks

Voto: ◆◆◆◆◆


1 comments:

Anonimo ha detto...

Una melodia stupenda....

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