È passato molto tempo da quando Eugenio Bitossi invece di scarpette e parastinchi, regalò al figlio Michele una Fender Telecaster Custom. Oggi come allora Michele “Mezzala” Bitossi coltiva la sua passione calcistica attraverso strumenti differenti, opera in un campo senza linee bianche di demarcazione, senza un fischietto che spezzi l'atmosfera e la fantasia. Oltre alla scelta del nome d'arte “Mezzala” c'è anche il titolo dell'album ad ostentare la passione combinata di Bitossi fra calcio e musica, “Il Problema Di Girarsi” termine coniato dal leggendario telecronista Bruno Pizzul.
Prima il “Mezzala” poi il titolo dell'album, riferimenti metaforici e ironici a cose che una volta erano belle per la propria semplicità, da questioni futili per alcuni, vitali per altri, da un calcio sporco e venduto, ad una delusione relazionale, Michele dribbla sentimenti e marcatori come un vero fuoriclasse (fuoriditesta).
Per chi non conoscesse Michele Bitossi è stato fondatore dei “Laghisecchi” con due album all'attivo. Genoano D.O.C. (in tutti i sensi anche se nato a Torino) Michele guida il timone dei Numero6 con tre album davvero ben riusciti, un Ep formidabile “Quando arriva la gente si sente meglio” che si avvalse già della collaborazione dello scrittore “Enrico Brizzi” nel 2008 per poi ritrovarsi un anno dopo a incidere uno tra gli album più originali e mal criticati del nostro paese, un reading Brizzi Numero6 dell'opera “Il Pellegrino dalle Braccia d'Inchiostro” (sempre di Brizzi) un cantastorie che non ama tronchi d'albero e sonorità acustiche da campeggio, questo è un reading sospeso tra cavi dell'alta tensione che prima o poi i Numero6 manderanno in corto circuito. Il genio indiscusso di Michele Bitossi non finisce qui, ma partorisce anche il progetto “Nome”, con un singolo magistrale “Le cose Succedono” e con un'ulteriore traccia in seguito eseguita dall'irrequieto microfono del fumettista e frontman de “Tre Allegri Ragazzi Morti” “Davide Toffolo” in “Io non riesco più a stare zitto”.Nel 2010 esce “I Love You Fortissimo” ultima perla dei Numero6 definitivamente approdati tra ai migliori gruppi Indie/pop/rock Italiani.
Naturalmente l'album si apre con “Ritrovare il gol” ed una tromba energetica e familiare, quella di Luca Guercio, in “Mutazioni” di “I Love You Fortissimo”, l'album è pieno di partecipazioni eccellenti e altrettanto familiari ma saranno tralasciati ad un lettore che vorrà approfondite per conto proprio. La prima traccia fa da pilota per il linguaggio ma non per la struttura dell'intero album, moto versatile, mai banale. Attraverso cefali ed aerosol, vivaddio ed autogol, scorre “Tempi e Modi” e arriva la leggerezza di “Voglio Che Sia Domani” armoniosa nelle sonorità ma sempre molto diritta e decisa nel testo che ci confessa un Mezzala malinconico e scettico, che riprende fiato prima del super singolo che anticipò l'album “Nella Vasca Coi Piranha” capolavoro da cantautore veterano, una versatilità e originalità senza termini ricercati o rime forzate, un motivetto accattivante che da dipendenza, niente ripetizione, come mischiare tre brani in un unico singolo davvero riuscito; immaginate Mezzala che spolvera un quadernone del liceo, “mezzi infarti” e passati che ritornano o che non sono mai spariti, ma li abbiamo semplicemente dimenticati come accade con i “nei”. Continui riferimenti calcistici ci coccolano nella quotidianità di un'artista che non vive tra le nuvole di un successo, un'artista che fa la fila dal panettiere o strappa il numeretto nel bancone dei salumi come tutti noi. Dagli anni ottanta con furore per “Che Fine Faremo” fantastico ed originale il gioco di parole “Mezzala è pazzo di te quello che volete” un'originale protesa contro i social network e il distacco sociale che provocano nelle interazioni umane che man man stiamo perdendo. Un po' di nostalgia per l'inizio di “Un Progetto Come Un'Altro” atmosfericamente simile ad “Al Cuore della Storia” ma con una tempistica differente. Citazioni geniali in una storia fantastica descritta in “Cose Che Ho Visto” ci mette a nostro agio ed a differenza di molti altri Mezzala ci parla alla stessa altezza. Citazioni da novanta in “Heypa” con “fade in to you”dei “ Mazzy Star” “l'ideale per amare la semplicità” fantastico! (entrambe).Variazioni alla “Yann Tiersen” nell'intro di “Arance Dal Balcone”, un'ironia degna del vecchio “Dente” in “Stai Zitta Fallo Per Noi” che anticipa lo spirito melodico natalizio di “Quasi Niente”. Arrivati alla finta fine c'è “Rocker Carbonaro” tra i migliori pezzo dell'album, influenza Numero6, come logico che sia. Qui Mezzala esegue la prova del nove delle sue abilità da “cantautore” mettendo in piedi un testo che pochi sarebbero in grado di tramutarlo in una canzone, lui ci chiude apparentemente l'album. Dico apparentemente perchè c'è la bonus track nel lato B del vinile a sette pollici assolutamente da non sottovalutare “Ortica”, anzi è da folli non inserirla nell'album, come ammette lui stesso: “Mezzala è pazzo!”
Quello di Mezzala è un album che va lasciato ossigenare, può essere parecchio sottovalutato da un ascolto distratto, può non colpire a primo impatto ma consiglio di analizzarlo come merita. Una capacità del bene e del male contorta quella di Mezzala che ricorda a tratti il maestro “Mr E”. Riferimenti calcistici “paragonabili” solo alla fissa metaforica di “Iosonouncane”. Un'originalità che personalmente mi aspettavo visto i molteplici precedenti progetti, a mio modestissimo parere geniali.
“Dente” cariato? Prova Mezzala! Miglioramenti visibili già dopo un'ora!
Voto: ◆◆◆◆◇
Label: Urtovox Records
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