Aaron Cupples e Ben Green sono i Civil Civic, due australiani con residenza divisa tra Londra e Barcellona che dopo un ep di rodaggio, arrivano all’esordio con Rules, energico ed atipico connubio di no wave, pop, noise ed elettronica dance. Dieci tracce strumentali effervescenti e muscolose dall'apparente piglio danzereccio che trasportano in zona pogo in men che non si dica.
Con la loro fedele The Box (una drum machine che gestisce anche un light-show), chitarra, basso e qualche gingillo elettronico (synth e tastiere), il duo saltella con nonchalance da memorabili attimi dall'accento nu-gaze (Airspray, Run Overdrive) a graffianti e incompromissorie esplosioni noise (Street Trap, Less Unless), senza farsi mancare incursioni wave style (Lights On a Leash ) e assonnate progressioni post rock (Mayfield).
Su tutto aleggia sempre lo spettro battlesiano, la nuova elettronica al servizio del math-rock così come la virata electro in dancehall style seguito delle lezioni di band come Gang of Four e Death From Above 1979, sino alle recenti derive chiptune di Anamanaguchi ed escursioni dance punk di Ratatat. Le bizzarre aperture spacey-prog in crescendo di Grey Nurse o quelle noise-pop di Slack Year, dicono di una band con le idee chiare nell’unire istanze apparentemente diverse -prog, electro, indie, math, ecc. – con piglio irriverente e sardonico.
I Civil Civic, come molti prima di loro, fondono strumenti e macchine in virtù di attrattive dance dall'approccio diretto e magnetico lasciando trapelare, al di sopra del calderone di influenze, una personalissima estetica (post?)new-rave fatta di chitarre stridenti e giri di basso metallici. Rules è un album ricco di spunti e combinazioni travolgenti, rumoroso e allo stesso tempo melodico, che non mancherà di scuotere anche l'ascoltatore più scettico, divenendo colonna sonora eccentrica delle sue giornate.
Voto: ◆◆◆◆◆
Label: Autoproduzione
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