Le esperienze culinarie, a volte estreme, del periodo festivo mi hanno sempre regalato quella piacevole sensazione di spaesamento, torpore e sonnolenza placabile solamente con una sana pennichella post-pranzo. Qualche giorno fa, per agevolare ulteriormente la caduta tra le braccia di Morfeo, ho deciso che la mia colonna sonora sarebbe stata "2 Songs", nuovo EP degli Evens uscito per Dischord a fine novembre.
Dopo 6 anni passati tra ciucci e pannoloni, i coniugi MacKaye (il paladino del DIY Ian e la consorte Amy Farina, già sorella dell'anima dei Karate, Geoff) decidono di abbandonare gli strumenti neonatali per tornare ad imbracciare chitarra e batteria. Risultato: sei minuti e mezzo di tranquilla incisività post-punk, un'ulteriore conferma del popolare "squadra che vince non si cambia". Lo schema, infatti, è rimasto lo stesso degli esordi (The Evens, 2005 e Get Evens, 2006): Amy Farina dietro le pelli, MacKaye alla chitarra baritona, strumento che gli permette di coprire con facilità un'ampiezza tonale tale da non sentire la mancanza nè del basso nè della chitarra, e le immancabili doppie voci, a volte in simbiosi perfetta a volte in un altrettanto perfetta alternanza, modello che ricorda l'impianto vocale dei (compianti?) Fugazi.
Warble Factor, prima metà del disco, si presenta come un andante dominato in toto dalla voce femminile e interrotto, nel mezzo, da uno stacco brusco e quadrato che introduce al ritornello in cui compare un timido MacKaye a fare da tappeto vocale. Lo stesso Ian sarà invece protagonista del secondo pezzo (Timothy Wright) nel quale, avvolto da un'aurea pacifica e dilatata, decanterà la storia di un pianista di Brooklyn, Timothy Wright appunto, scomparso nel 2009 in seguito alle conseguenze di un tragico incidente. L'intenso crescendo finale a due voci mi risveglia parzialmente dalla pennichella e, nella semi-incoscienza del dormiveglia, immagino che in sala da pranzo, attorniati da panettoni DIY e polpettoni vegan, ci siano mamma Amy e papà Ian intenti a discutere pacificamente sull'uscita del nuovo full-length e su chi laverà la montagna di piatti e stoviglie. Con umiltà, lo zio Geoff, raggiunge il lavandino.
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