"Siamo uomini non tanto per il fatto che si muore ma perchè usiamo le parole"
Basterebbe questo passaggio di "Autostrade Umane", sorta di pragmatico manifesto di una band che esordisce matura e sincera sull'altalenante e dispotica scia di certo indie-rock, per definire gli intenti e le attitudini alla musica dei Thegiornalisti. Il primo volume di questo quartetto, è testimonianza di una forte onestà intellettuale e di un songwriting agrodolce sospeso tra le proprie convinzioni sentimentali, debolezza e dolore del proprio io ("posso pure fare a meno di me ma non di lei") e la ricerca di una migrazione emotiva, di un luogo in cui essere felici lasciandosi alle spalle il passato ("Animali") . "Emozioni che entrano ed escono come pallottole nella pelle" ("Siamo tutti Marziani"), l'accidia e il tormento di tutti quei rapporti sregolati e slegati da raziocinio, vissuti in modo disperato e passionale, quel brancolare nel buio della propria anima verso quella luce in lontananza, l'anticamera del proprio cuore, il calore sul finire del proprio sentimento. Una poesia semplice ed empatica, priva di citazionismo o alcuna velleità letteraria, cronaca di vita, di rapporti e amori vissuti, perduti, forse mai riconquistati. Liriche scritte quasi come il resoconto di un reporter al lavoro, poste su un pop-rock mai becero o scontato. L'immaginario e le suggestioni sonore degli anni'60, restaurate su sonorità più o meno brit, sensazioni e chitarre a là The Strokes, smussate ruvidezze post-punk (l'opening "Siamo Tutti Marziani") e richiami più tipicamente garage ("E Meno Male"), ad emozionare fino in fondo grazie a struggenti ed amari sfoghi d'abbandono su pop inacidito -"Ed è inutile che mi asciughi le lacrime quando piango/Ed è inutile che mi abbracci solo per restarmi intorno...". ("Io Non Esisto"). Momenti acustici, soffocati da cavalcate spaghetti western ("La Mano Sinistra Del Diavolo") e pure fascinazioni Sanremesi ("Il Marinaio" con i suoi arrangiamenti quasi orchestrali e conclusione così squisitamente trascinante).
I Thegiornalisti hanno preso appunti sul loro taccuino e pubblicato l'articolo di una stagione intramontabile come quella dell'essere umano, dei suoi sentimenti e ricordi, di storie vissute e spente in un pianto silenzioso di muto grido contro sè stessi. Sinceri e deliziosamente semplici.
Voto: ◆◆◆◆◇
Label: Boombica
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