venerdì 11 maggio 2012

Olafur Arnalds and Nils Frahm – Stare (Recensione)

Timpani provenienti da ogni angolo del pianeta, minimalisti, neoclassici, elettronici, ambient e sperimentali, tutti in attesa per l'ufficialità di un così sperato quanto scontato progetto a quattro mani, c'era una volta Peter Broderick, c'era e c'è Anne Müller; tocca ora ad Ólafur Arnalds sedere accanto a Nils Frahm, finalmente due fra i compositori più stimati della nostra generazione insieme, e questa volta non solo dal vivo come nell'ultimo anno, ma su disco, “Stare” il nome del EP a quattro tracce disponibile dal 21 aprile in occasione del quinto anniversario di una delle migliori etichette indipendenti in circolazione: Erased Tapes Records fondata e capitanata dal falco Robert Raths tenuto all'oscuro dal progetto, riceve “Stare” come regalo d'anniversario. Come da copione per Frahm, a curare il design del disco c'è il maestro Torsten Posselt.
L'album registrato in presa diretta e totalmente improvvisato lascia qualche perplessità per chi ha potuto ammirare l'estro dei due dal vivo che sovrasta di gran lunga l'album. Una scelta quella del dominio elettronico minimalista che non condivido, visto il talento dimostrato fino ad ora sul piano neoclassico. L'amore di questi due ragazzi per il loop non tarda a farsi sentire “a1” promette da subito un ambient classico e progressivo, arpeggi pizzicati ed echi scaldano l'ambiente, il tutto trasportato dal fruscio leggero del vento che tiene d'occhio e non lascia sfogare la base, e crescendo a mo di tromba sempre più, fino a sopprimerlo. Trattandosi di un EP improvvisato, lo spezzato in “a2” viene ben accolto, l'album non si appesantisce troppo e lascia il giusto spazio per chi l'ascolta. Tutt'altro invece in “b1” traccia più lunga dell'album (13:43) richiede un ascolto attento e preferibilmente da cuffia, così da percepire l'affluenza nei dettagli. Quasi un sound africano, ascoltando la traccia da varie prospettive si scoprono sfaccettature inimmaginabili, merito anche dello straordinario talento di  Anne Müller (violoncellista russa, partner di Frahm in “7fingers”). Una traccia dove i due artisti riescono a creare armonia fra violenza, dolcezza ed eleganza, attraverso uno sfondo buio e denso graffiato da fasci di seta color rosso sangue; un'immagine simile ad una geisha danzante al centro della stanza di “Eyes Wide Shut”. Può sembrare una pazzia ma l'album ascoltato a dovere crea un'infinità d'immagini, avvolte riaffiorano nella testa profumi, talvolta colori oppure oggetti, paesaggi, insomma è l'album giusto per un po' d'intimità con se stessi. La quarta ed ultima traccia è un remix di “a2” ad opera del giovane talento “Max Cooper” un vero genio della dance per chi interessa il genere.
Non posso negare che mi aspettavo qualcosa in più ma oggettivamente questo è un EP di sole tre tracce, improvvisato e registrato in presa diretta. Certo un bel regalo per Robert Raths e per noi, confidiamo in un vero album che esprima le genialità del duo, che dia spazio magari anche alla classica e forse addirittura alla magnifica voce di Frahm (vedi Nils frahm & Anne Müller). Per chi come me vuole esagerare può pregare per un trio Arnalds - Frahm - Broderick.


Voto: 
Label: Erased Tapes Records

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