martedì 21 agosto 2012

Cè - Anime (Recensione)

Il tentativo di Cesare Isernia in arte Cè di raccontare il canzoniere di sé stesso nel disco di debutto “Anime” riesce così così nella semplicità di un pop-rock d’altri tempi, nudo da qualsiasi arzigogolo di nuove tendenze, ma sicuro sulla sua strada ferma a quel cantautorato elettrico di stampo Priviero, Togni, che tanto piace a nostalgici della provincia degli anni Ottanta; dodici tracce che si fanno ascoltare senza rimanere impigliate per un secondo negli orecchi, momenti musicali anche ben fatti ma con una vita troppo lontana dai nostri giorni e che danno la sensazione – sebbene registrate nel contemporaneo – di una vecchia raccolta riesumata per caso da qualche cassetto dimenticato in soffitta, vecchia ma non con la nobiltà vintage.

Con Cè una band di musicisti che da l’accompagnamento giusto e che va a stilizzare un percorso di storie, riflessioni, vita di tutti i giorni e amori, e lo fa con una professionalità non indifferente ma che purtroppo non si smarca da clichè abusati e violentati tonnellate di volte, strofa e ritornello che si inseguono esausti anche se con contenuti pregevoli, sociali, umani, ma esausti di tessitura e al minimo di novità sindacale; poi vive, nei retroscena della tracklist tutta, quel sentore bagnato con l’acqua santa della generosità di Vasco Rossi, quell’aleggiare a schiaffo che – se preso in considerazione sul serio – potrebbe fare perdere punti al registrato da azzerarlo definitivamente, ma facciamo finta di nulla e chiudiamo tutte e due gli occhi.

Bello l’intreccio arioso e runnyes della ballata “Oltre le parole”, il pensiero sussurrato ad occhi aperti che si fa largo in “Sogni di gloria”, il Battisti che si muove tra i becchettamenti di cordame elettrico “Viaggio di ritorno” e l’arpeggino con armonica che porta quel filino di America contrattuale “Lunedi”, tutto il resto è solo, ripeto solo, un fattore personale di gusto, ma se amate le cose pulite, innocenti, il pop-rock a chilometri zero, questo è il disco che andate cercando senza chiedere di più.



Voto:◇◇◇+
Label: Autoproduzione 2012



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