giovedì 28 febbraio 2013

Da Hand In The Middle - L'Education Sentimentale (Recensione)

Eclettico è un termine che vorrei trovarmi spesso ad usare nei confronti dei gruppi che mi trovo a recensire, e sono lieto che i Da Hand In The Middle si meritino appieno questo aggettivo per definire il loro secondo lavoro "L'Education Sentimentale".

Originari dell'Arkansas ma trapiantatisi da tempo in Umbria i componenti della band non hanno perso il gusto per il rock'n'roll ed il blues della terra d'origine, venandolo in più di un'occasione di interessanti sfumature di altri generi.

El Carcion Fumante”, traccia d'apertura del disco, parte già bene con le commistioni innestando su una base scatenata e mutevole improvvise aperture “mariachi” azzeccatissime, ma il meglio lo si raggiunge con “Cain” (riproposta in chiusura in francese), dove ai ritmi latineggianti si uniscono suoni (soprattutto di tastiera) che la rendono perfetta per fare da colonna sonora ad un Super Mario Bros qualsiasi: incrocio strano ma senza dubbio funzionale. Non è certo solo mischiando i generi che i Da Hand In The Middle dimostrano la loro vena eclettica, e la schizofrenia da big band di “The Cook” è lì a dimostrarlo, aiutata nella sua incisività da una sezione fiati che te la fa rimpiangere quando il pezzo si chiude, dopo poco più di due minuti, in una gelida ed oscura calma, ma “55 Fire” non è da meno coi suoi 3 minuti strumentali di continui cambi di tempo e ritmo perfettamente amalgamati, cosa che non riesce a fare (e probabilmente non vuole) “In Tango”, divertissement cacofonico che si chiude con un ironico applauso autocelebrativo. Si divertono a suonare questi pezzi, e fanno divertire, sia con lo scatenato rockabilly di “Barry Gibb” che con la vena anni 50 del singolo “Hong Kong Stories”, e quando gli strumenti si calmano e lo spazio viene riservato quasi esclusivamente alla voce, accompagnata ora dalla chitarra (“Study Hall” e “A Ballad Of The Mulberry Road”) ora dal piano (“You Two Look A Lot Alike”), i Da Hand In The Middle dimostrano di saperci fare anche con le atmosfere più lievi e fedeli alla tradizione blues. D'altronde uscire vincitori dai 7 minuti di atmosfere rarefatte delle due parti di “(Who's Gonna Shave) The Barber”, animata solo nel finale della seconda da uno sfogo rock'n'roll liberatorio, non è cosa da tutti...come non lo è riuscire a ripetersi in continuo crescendo senza annoiare nella seguente “Vagner Love”, capolavoro di tecnica vocale oltre che strumentale.

L'Education Sentimentale stampa un sorriso in faccia di chi lo ascolta, un sorriso dovuto in parti uguali all'euforia che la band riesce ad infondere in quasi tutti i 13 pezzi del disco ed alla perizia tecnica, mai ostentata, con cui il lavoro è stato confezionato. Fulminanti e, come dicevo all'inizio, piacevolmente eclettici.

Voto: ◆◆◆
Label: Black Vagina


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