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Martina F.
L'attesa per queste quattordici tracce, di cui solo tre riprese dall' Ep, era molto sentita e, anche se nemmeno in questo caso c'è qualcosa di esclusivo per le nostre orecchie, di certo siamo ad un livello superiore.
Il retrogusto dell'intero cd è quello teenageriano di brani creati per momenti, televisivi appunto, dove il protagonista volta le spalle all'amata e va via, ma per quanto brevi, tutti i brani dell'opera raccontano qualcosa.
I giochi si aprono con l'eufemismo
"Hungry Faces" dove percussioni e piano giocano su quattro note per i totali due minuti e mezzo. Passando per il lento "Jaguar" si arriva ai primi due ripescaggi con "The Huts" e "This Messiah Needs Watching" entrambi arricchiti e riarrangiati, il primo con un'attenta percussione, mentre il secondo con chitarra e distorsioni che finalmente rimandano alle radici mogwaiane.
La piacevole sorpresa del disco è "Kill Jester", dove finalmente ambientazioni astratte vengono magistralmente disegnate partendo da poche note suonate dal piano, per poi essere arricchite da tutta l'abilità degli altri strumenti presenti.
Poco sperimentale e poco riuscita, invece, la cover del maestro americano Washingtion Phillips e la sua "What are they doing in heaven today", eccessivamente cadenzata e priva di quella vena jazz che l'ha resa immortale negli anni, ancora meno incisiva a causa dell'accostamento con il brano che, rispettivamente, precede e segue questa e con cui i Mogwai strizzano l'occhio al passato: "Modern" e l'ultimo ripescaggio "Wizard Motor".
Il cd funziona molto di più dell' Ep grazie alla sua durata e al filo invisibile tra i vari brani di cui, in realtà, solo quelli citati manterrebbero la stessa intensità se isolati, ma del resto è tutto una bella colonna sonora
Voto: ◆◆◆◇◇
label: Rock Action
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