giovedì 15 agosto 2013

Oonar – S/T (Recensione)


Si dice sempre, con asfissia o con goduria, che non si esce vivi dagli anni Ottanta, un continuo commentare con suoni e processi alle intenzioni una decade grigio perla che non abbassa mai la testa se non per fare shoegazer stilistico, un noir dèsir atmosferico che ancora progetta, snobba, attizza e irretisce angoli e linee tra la musica di nuova tendenza o di quella che la tendenza non sa che cosa sia.
Si non si esce vivi, ma vegeti pare di si a sentire il debutto dei laziali Oonar con il loro omonimo cinque tracce, un forgiato sinthpop lucido e invaghito delle sinfonie distintive di certi Depeche Mode “I died for you” o Duran Duran d’antan “Lost” e tutta la wave caliginosa che ha fatto tanto ballare e sognare in bianco e nero una generazione; un Ep di cinque brani che non effettua nessun cambiamento circa la portata sonica del genere, ma se la fa la fa benissimo, una tracklist che percepisce la fascinazione – e la da -  di un ventaglio di rimembranze e fasi incantatorie di un ambiente che è quasi una dimensione a parte nella storia del rock, e che il quartetto degli Oonar riporta all’apice dell’ascolto, ascolto oramai sopraffatto da una mole infinita di generalismi di scarsa presa.
Talento e colori scuri metallizzati corrono alla pari, un approccio d’orecchio la cui cifra stilistica e il contatto è una fusione quasi “fisica” che irradia il fasto Ottantiano delle forti emozioni plastificate che sfumano e maneggiano suoni, concetti e hook radiofonici in un corto minutaggio; troviamo stupende schegge alla Sigue Sigue SputnikMission 12”, lontani sospiri U2Asleep” e la folta tricologia di un insospettabile Robert Smith ancora inconsapevole di quello che regalerà musicalmente nel Novecento appena passato “Running”, uno spiritato camerismo waveing nel totale che si fa abbondantemente catturare nelle sue declamazioni senza età.
Gli Oonar non fronteggiano lo spazio della nostalgia, ma rimandano in avanti le interazioni differenti di una traiettoria tuttora spiazzante, con uno strike in surplus.
 
Voto: ◆◆◆
Label: Music Force 


1 comments:

Anonimo ha detto...

Fanno cagare!!!

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