Tornano alla carica i marchigiani Swell99, e lo fanno con “Life”, undici tracce implacabili di rock e strusciate melodiche che fanno apoteosi e brandelli dei consueti canoni elettrici, praticamente l’avvicendarsi del dinamismo rock alle dichiarazioni dell’epica solenne, e sembra la cosa più banale del mondo ma invece a conti fatti non sono più così tante le band che posso reclamare questo bardo se non addirittura avere il diritto di essere inclusi nella schiera dorata in cui il quintetto di Macerata è andato prepotentemente ad accasarsi.
Desta comunque sicuro
interesse l’impegno degli Swell99 per quel suono pieno, sodo e sognante che in
fondo è la materia viva delle loro venosità , quel tratteggiato spirito
solitario dove una certa psichedelica – ma giusto una colorazione - rimbalza su riverberi e parole (prevalentemente
in inglese) che fanno sempre centro e che accompagnano un ascolto pieno,
assorbente e liberatorio come il loro splendido ed inconfondibile marchio
distorto; con un retrogusto opaco alla Nickelback
che incrociano gli AIC “Boost” – traccia in cui presta l’opera
il “riffman” per antonomasia Andrea
Braido - e l’idea sgombra di qualsiasi velleità commerciale, il disco è un
continuo turbinio emotivo che spacca e contunde in una sorpresa caldamente da
amare.
Schiaffi e carezze,
scosse elettriche e ondate atletiche di poesia col mordente scorrono in
rassegna senza mai fermarsi, nessuno cedimento strutturale e mai un vuoto
sonico, tanta e l’espressione strumentale e quella di pathos che ha la magia
fluttuante delle band già collaudate al di la dell’Oceano, ma con un subconscio
tutto italiano, con lo sprint di gruppo perfettamente calibrato; la parte
dolciastra è affidata alla ballata Vedderiana “Life”, i già citati Nickelbeck
“Talk” e quella bella stranezza alla Edda
che in “Non è la fine” (unica pista in italiano) porta il disco a livelli
quotativi eccelsi, poi tutto quello che
fa marasma a manetta ed esplode dintorno è un tripudio di sonorità col jack
arrossato “Bloody knife”, “Screaming to the world” con tanto di rock’n’roll da
Mid-West accalorato “Real friend”, in poche parole e panegirici un disco che fa
la botta e la da e che affonda il suo calco su territori che non si finiscono
mai di scoprire, o perlomeno non da metterci una pietra sopra.
Swell99 sta al rock
d’oggi come una stella ciclica che seguita a domare tanti di quei rigurgiti
banderuoli nerdacchianti, il loro è sangue caldo che non si disperde, o se lo
si perde lo si ritrova in qualsiasi folata di vento prima di una sonora
tempesta in arrivo, forse potrebbe anche essere il loro biglietto da visita,
chi lo potrebbe negare?
Voto: ◆◆◆◇◇
Label: Plindo elabel
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