lunedì 27 giugno 2011

I Quartieri - Nebulose (Recensione)

i Quartieri NebuloseQuando nel 2010 uscì e sentii per la prima volta questo EP, ne rimasi letteralmente folgorato fin dal primo ascolto, ed oggi dopo un anno ancora non riesco a trovare le giuste parole per descrivere “Nebulose” (settembre 2010) il debutto dei “I Quartieri”. Una nuova geometria astronomica dipinta con dolcezza da questi quattro ragazzi di Roma: Fabio Grande, Emanuele Delli Cicchi, Marco Santoro, Roberto Colella. Come lo spazio è incomprensibile e misterioso per noi semplici umani, lo sono altrettanto “ I Quartieri” e le loro Nebulose. La genialità nel creare le sei semplicità artistiche tracce più sconvolgenti degli ultimi anni, senza capire minimamente da dove sia venuta o con quale formula magica/aliena riesca ad attrarre le nostre dominate menti. La pura dolcezza della voce di Fabio Grande simile al cantico di una balena in estasi, perfetta la simbiosi con testi d'amore e di storie quotidiane, il tutto cullato a gravità zero dalle sonorità lunari dei synth, e dalle prime stelle (chitarra acustica) che spingono lontano il tramonto. Uno stile ancora da definire come “I Quartieri” vogliono che si dica, uno stile che sa sorprenderti quando meno te lo aspetti con sfoghi (musicali) dominanti e mai arroganti, intenti ad eclissare per un'instante la perfetta voce di Fabio.

Il primo agglomerato di polvere,idrogeno e plasma si chiama “Confessioni di un artista di merda” fantastica scia d'apertura, che ti prende per mano con arpeggi, rullate molto leggere perfette per una voce che sembra creata appositamente per questo testo altrettanto magnifico. Una volta iniziato l'ascolto di questo disco non c'è modo di fermarsi, si corre a comperare un bel telescopio per cercare di capire qualcosina in più di questi Quartieri lunari. All'interno della seconda nube molecolare troviamo “La stanza di Mimì” una ballata delicata perfetta per Mimì e la sua storia, uno sfondo di riguardo per il synth in stile onde d'oceano, che accompagnano l'intera storia. In “Oltre la striscia” possiamo togliere il casco spaziale e goderci cinque minuti d'ossigeno prima di affrontare “Nebulose” e il suo arpeggio ipnotico, quel rullante ammaliante per la testa che dondola e il corpo che si lascia trascinare da questo synth come sempre perfetto. È uscito “Il primo sole a maggio” ad illuminare un testo poetico, teatrale che poche band sarebbero in grado di abbinare ad una musica così celestiale e intrigante nel medesimo instante.

Il nostro viaggio interstellare è giunto al termine, e non poteva finire senza la scoperta di un nuovo pianeta gassoso e cupo battezzato “2009” ed è qui che questo EP viene consacrato tra i più bei dischi di questi ultimi anni. Una traccia stellare, troppo perfetta per essere umana o per essere della nostra generazione! Partendo da una semplice frase come ” non c'è più un giorno da buttare via” e a seguire l'accendersi di quella luce cosmica color turchese nel manico di quella chitarra che riesce ad illuminare l'intero spazio con un'accelerazione, sempre elegante e mai invasiva, ma da farti librare nello spazio infinito avendo ben impressa nella mente quest'unico disco “Nebulose”

Ecco aggiungersi un'ulteriore mistero riguardante l'astronomia, si intitola “I Quartieri”

Label: 42 records
Voto: ◆◆◆◆◆


a Perillo Federico!

1 comments:

Anonimo ha detto...

fantastica!!!

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