venerdì 4 maggio 2012

Giuliomaria Garbellotto & the Beta Project – Queen With No Crown (Recensione)

Il disco d’esordio del musicista veneto Giuliomaria Garbellotto ed i suoi Beta Project, Queen With No Crown”, è una decisa multi-scena sonora che spazia e distribuisce stili e groove dal respiro internazionale, dieci tracce che non si accavallano, che si succedono fluide e piacevoli, un musical box preciso e funzionante per chi dalla musica pretende di mantenere un ascolto vivo nelle contraddistinte peculiarità che essa stessa produce, diffonde e colora.
Un disco da viaggio nel viaggio, un grande schermo vibrante e una ancor più grande intuizione che l’artista Garbellotto, con la compartecipazione alla voce di Samantha Giordano, spande e spende come in un trailer infinito d’appeal e carisma, un modo notevole di ascoltare musica ben fatta e dove è ancora possibile – non succede molto spesso ultimamente – affidare i propri stati d’animo o le proprie funzionalità sentimentali e lasciarsi andare con loro; dicevamo dieci tracce che irretiscono al primo ascolto, una “colonna sonora” ricca d’aromi, struggenze , amarezze e definizioni d’amore che rafforzano la voglia incontenibile di tornare ad ascoltare la vera melodia ed il vero suo impulso, tra una chitarra stoppata ed un sospiro “Queen with no crown”, nel mezzo di un ribollente Baton Rouge con il gracchio di un banjo Southern “Sinner’s prayer”, sotto un battito in levare “Sweet revenge” , a fianco di una poetica imbronciata field “(My) Grace is gone” o nel “sabor” latino di un’occhiata urbana ed uggiosa che riporta le nebbie genovesi di un Lauzi assorto “Occhiali vuoti”, praticamente un lavoro discografico che ha la forma naturale di una goccia di rugiada dalle mille rifrazioni cromatiche, da ascoltare assorti in una metafisica personale e ambientale più che mai.
Ancora in questa avventura suadente le percussioni di Leo Di Angilla, i fiati liberatori di Guglielmo Pagnozzi, le trombe di Duccio De Rossi e la chitarra di Armando Ciardi e quello che rimane poi nell’aria di questa musica è l’istintivo movimento di ricominciare l’ascolto daccapo e la sensazione non lontana che potrebbe presto far parlare di sé.

Voto: ◆◆◆
Autoproduzione


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