martedì 2 luglio 2013

Le Strade – S/T (Recensione)

Buono e originale l’esordio dei bolognesi Le Strade, quintetto fedele alle linee di un rock ibrido, o perlomeno a ponteggio tra indie sgranato e qualche tubolarità avvezze al frequentare certe vie Kula Shakeriane, un esordio senza nome specifico se non quello della band che, nelle diramazione delle sue cinque tracce, produce punti di forza ed energie sufficienti per garantirsi una qualità interessante ed uno spunto di partenza non indifferente se paragonati a certe nuove protuberanze elettrificate dell’underground.
Ottimo artigianato musicale, questi cinque rockers guidati da una voce che ricorda in tutto e per tutto quella di uno stordito e digrignante Edda dei Ritmo Tribale, restano forti nell’urgenza della denuncia, quella dal cuore caldo e dai sudori sentiti, un aspro retrogusto che sfiora anche in certe frazioni le spinte amplificate dei MarleneAperti al Moralismo”, ma quello che più colpisce è la qualità nobilissima del tutto, ritmi, strutture e atmosfere da cardiopalma, nessuna staticità a fare da contraltare a vuoti di stesura, tutto corre come un’urgenza da urlare e condividere con ascolti assetati di buono, e loro, Le Strade, sanno come dissetarli.
Si diceva cinque tracce sanguigne che celebrano la cognizione e la causa di un modo di suonare rock senza affidarsi alle arie friendly, un piccolissimo concept “impegnato” dal linguaggio evoluto “T.H.Y.”, un inciso che allunga le sue ombre elettriche in sintomatologie orientali “La mia ricerca di felicita” con appunto i Kula Shaker come divinità a rimorchio o la marzialità cupa e cerebrale che “Il prezzo” sferza e fustiga l’orecchio privilegiando l’estetica rigida di un suono di rispetto; ogni tanto ci si sorprende nel fantasticare come potrebbe essere un nuovo modo di essere alternativi senza intaccare stereotipi già confezionati e pronti per l’uso, ed ecco che spuntano fuori Le Strade ad indicare magari una “nuova via” da percorrere, e se ci si immedesima fitto fitto nella struggenza rocambolesca di “In fuga verso i confine”, lo “sconfinamento”raggiunge la santità atea di un’arte coerente e lucida.
Cinque rockers alla stricnina, amaro/dolci suoni che mostrano i canini come un cuore esplosivo. Non perdeteli!!
   
Voto: ◆◆◆
Autoproduzione 



1 comments:

ronniekeane ha detto...

www.youtube.com/watch?v=MHpqaYd42Y4

escono a novembre con una nuova canzone...

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