lunedì 17 febbraio 2014

Egokid - Troppa Gente Su Questo Pianeta (Recensione)

Terzo album per gli Egokid, in arrivo a tre anni di distanza dal precedente Ecce Homo: tre di tre direbbero i Marlene Kuntz, ma loro usavano i cannoni mentre Troppa Gente Su Questo Pianeta è più un album da fioretto, elegante e poetico come forse solo l'amalgama di intenzioni cantautoriali e vaghe suggestioni new wave riescono a fare. Dieci pezzi che trattano di amori vissuti e spesso perduti, in alcuni casi assieme alla voglia stessa di amare, con una partecipazione sentita a livello di testi ma spesso un distacco emotivo a livello musicale...una strana incongruenza che si ripete qua e là nel disco.

Non è certo il caso di “Il Re Muore”, canzone scritta a quattro mani con Bersani (che già l'aveva fatta sua nel proprio disco giocando d'anticipo) e che amalgama alla perfezione l'amarezza del testo con la cavalcata degli strumenti: un ottimo inizio che si trasforma anche in un quasi autogol, perchè il picco qualitativo lo si raggiunge subito e quando la band cerca di ricreare la magia con gli stessi elementi il risultato è buono ma nettamente inferiore (“Solo Io E Te”). Non che di pezzi affascinanti ne manchino, e spesso arrivano da coordinate musicali ben lontane da quelle di partenza: è il caso di “Non Balliamo Più”, puro synth-pop anni 80 che evoca nella sua finta allegria immagini di decadenza urbana più che le spiagge da film dei fratelli Vanzina, o di “Frasi Fatte”, lento dipanarsi di un amore giunto al termine in cui è faticoso ma dovuto l'arrivare alla conclusione che “Noi non abbiamo più segreti, perchè non era sole la tua siccità”. E' questo uno dei pochi casi dove gli Egokid riescono a mettere in mostra la loro vena poetica senza risultare freddi e quasi snob, perchè sono queste le impressioni che mi lasciano molti brani. Principalmente “In Un'Altra Dimensione”, dove il sentimento di negazione dell'amore viene reso musicalmente con modi troppo asettici, ma anche la parabola di abbandono dei sentimenti raccontata ne “L'Alieno” manca della capacità di coinvolgere musicalmente: è sacrosanta la scelta di accompagnare con arrangiamenti raffinati e spesso minimali le storie che Palazzo e Pardo (voci e compositori di tutti i brani) raccontano ma non sempre questa scelta riesce ad essere vincente, e così anche solo qualche aggiunta d'atmosfera riesce a fare la differenza fra un brano riuscito come la crepuscolare “Il Mio Orgoglio” ed uno che fatica a coinvolgere come “La Madre”, perso in una monotonia che neanche i ritornelli vivaci ed il finale con le chitarre più energiche riescono ad aggirare.

Troppa Gente Su Questo Pianeta ha degli sprazzi di qualità innegabili, soprattutto a livello di testi, ma che da questo punto di vista che gli Egokid volino alto lo può già testimoniare la libera ispirazione a La Coscienza Di Zeno nella conclusiva “La Malattia”. Fa ancor più specie così vedere che la cornice musicale non è sempre la più azzeccata, e dà l'impressione ogni tanto di essere stata cucita sui testi troppo con la testa e poco con la pancia. Il talento viene fuori alla lunga, ma la capacità di lasciarsi andare maggiormente avrebbe sicuramente giovato per togliere quel velo di “snobismo” che aleggia su questi dieci brani.

Voto: ◆◆◆◇◇
Label: Novunque

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