venerdì 4 novembre 2011

Lou Reed and Metallica - LULU (Recensione)

Lou Reed and Metallica - LULUÈ difficile iniziare una recensione quando i protagonisti hanno nomi altisonanti come quello del cantautore statunitense, ex leader dei Velvet Underground, Lou Reed e i tizi che hanno reso un genere estremo come il metal fruibile alla massa, i Metallica.
Lulu, nome di questa atipica collaborazione, ha e si presenta come qualcosa di strano. Pensavo che avrei stroncato pesantemente questo disco come hanno già fatto prima di me altri recensori o come ha fatto il rocker Danko Jones che, dopo aver ascoltato questo lavoro, ha messo in vendita la propria discografia dei Metallica.
Quindi cercherò, nei limiti del possibile, di prendere in esame il lavoro nella sua interezza scindendo il materiale musicale proposto dal nome degli artisti che lo hanno realizzato.
Lulu era inizialmente un opera letteraria (dramma sugli abusi subiti da una ballerina) dello scrittore espressionista tedesco Frank Wedekind (1864-1918), presa in prestito da Lou Reed per metter su un opera che nella sua esecuzione teatrale ha visto ospiti artisti come l'eclettico sassofonista jazz John Zorn e il fotografo Anton Corbijn.
Ma ecco che Mr. Reed un giorno incontra James Heatfield e company all'anniversario della Hall of Fame nel 2009. Da questo incontro prende vita la volontà di collaborare assieme. E ciò che a quanto pare Lou ha proposto loro è stato il mettere in musica Lulu, ognuno mettendoci del proprio, i riff dei Metallica e le liriche di Reed.
Preferisco evitare di soffermarmi sulle singole tracce in quanto essendo questo lavoro un concept album non credo che la cosa avrebbe molto senso, considerando il lavoro per quello che realmente è; non un disco dei Metallica, non un disco di Lou Reed ma un opera alla stregua di un musical.
Lulu è estremamente ostico da digerire. La voce di Lou Reed per fortuna si limita a fare le veci di una voce narrante appena canticchiata su una base musicale affidata a quella che sembra una lunga jam session dei "four horsemen".
Considero personalmente la realizzazione musicale del lavoro un po' affrettata. Lo si sarebbe potuto decisamente studiare meglio, ma non nego che in certe parti ci si sente decisamente trascinati, quasi ipnotizzati dall'amalgama musicale impreziosita da una produzione parecchio "pastosa".
In alcune parti del disco, soprattutto nel finale, si sente quasi il profumo di quel post-rock, che attualmente ha non pochi rappresentanti di rilievo, grazie all'uso di orchestrazioni di archi degne di nota.

Ai Metallica e Lou Reed andrebbe la mia stima perché mettersi in gioco rischiando di perdere flotte di fan con un lavoro così complesso ed eclettico merita rispetto, in quanto sono abbastanza sicuro del fatto che se i 5 facessero in tour promozionale di Lulu avrebbero decisamente poco seguito per la difficile fruibilità di ciò che andrebbero a proporre in sede live, cosa che già accadrà abbondantemente quando le masse ascolteranno il disco.
Certo non è un lavoro da dieci e lode. Ci sono decine di cose che sarebbero potute esser fatte meglio, realizzandole con criteri differenti allungando magari i tempi di produzione.

Concludo dicendo che a mio modestissimo parere “il metallaro” medio dovrebbe decisamente evitare di ascoltare questo disco perché, come appunto è successo a Danko Jones, rischierebbe di odiare profondamente la band californiana, anche in forma retroattiva.
Un ascoltatore col paraocchi che non riesce a scindere i nomi dall'opera considererà quest' opera come qualcosa di inutile, dozzinale, addirittura blasfema se paragonato alla carriera passata dei Metallica, cosa che probabilmente non accadrebbe con i fan di lunga data di Lou Reed perché magari amano questo artista proprio per la sua intraprendenza e le sue "stranezze".
Personalmente mi sento di consigliarvelo, almeno per curiosità. Se non sarà di vostro gradimento, amen.

Voto:
Label: Mercury / Universal


6 comments:

Medicineman ha detto...

se avessi dovuto acquistare questo doppio cd,e il venditore non mi avesse avvisato "attento, non è musica da ascoltare, quanto piuttosto la colonna sonora di uno spettacolo teatrale", sarei tornato al negozio e l'avrei picchiato, chiedendo la restituzione del denaro speso. La maggior parte dei fruitori di musica (tranne, forse, quelli che la musica la studiano, non la ascoltano) non ascolta seduta in poltrona, leggendo tutto quanto si possa leggere intorno all'opera che sta suonando nel lettore cd. La maggior parte ascolta mentre studia, lavora, viaggia: e questo doppio cd è indigeribile, inascoltabile, secondo me. Giusto per curiosità, suggerirei ai curiosi di farselo prestare per rendersene conto, ma non di comprarlo: sarebbe come andare a mangiare in un ristorante di sushi costoso sapendo che si odia il pesce!

Anonimo ha detto...

questo album è a mio parere ammirabile: tralasciando la parte prettamente tecnica il sound del disco funziona perfettamente: nel bene o nel male riesce a catturare l'attenzione e non dimentichiamoci che la musica serve proprio a questo! il disco ha una propria linea che viene rispettata traccia dopo traccia. preferirei ascoltare Lulu piuttosto che un disco tecnicamente perfetto ma musicalmente mediocre e soprattutto senza carattere!

Montag ha detto...

In questo cocktail Lou Reed sta perfettamente nel suo elemento, di poeta sperimentatore che cammina sul rumore con le sue rime dissacranti e taglienti. Se come compagni di bisbocce avesse scelto i Sonic Youth, sarebbe stata una rimpatriata radical chic tutta new-yorchese più ovvia e non ci sarebbe stato tutto questo scandalo. Invece ecco i Metallica che sperimentano, alla faccia del iperconservatorismo della maggior parte dei loro seguaci. Più punk dei tagli di Fontana sulla tela monocolore del pop odierno. Vi meritate Paradise dei coldplay. OH oh Paradise oooOOOoooOOO Paradise! Direbbe Moretti se capisse una mazza di Rock. Questo è un grande album di grezza bruttezza sonora. Ave o Lulu priva di grazia ti ringraziamo per la tua incapacità radiofonica per la tua inconsistenza metallica e per quanto riesci a far inca..are puristi e conformisti di ogni specie e religione sonora.
Grande Lou Reed, Grandi Metallica

Michele Montagano ha detto...

lol c'è qualcuno che commenta a mio nome. che simpaticone

Fahrenheit 451 - Montag ha detto...

Tecnicamente sarei anonimo n°2. Ho un mio periodo berlinese, odio per l'inizio della settimana lavorativa e una certa passione per Bradbury. E sopratutto sono molto simpaticone....

Michele Montagano ha detto...

ok. anche io sono un simpaticone http://it.wikipedia.org/wiki/Heidi_Montag

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